Perché piantare alberi in città

Ci sono molte buone ragioni per piantare alberi in città; addirittura per mettere il piantare alberi in cima alla lista delle priorità per il buon governo di una città. A Terni in particolare. La prima buona ragione è sicuramente che gli alberi, e tutte le piante, anche quelle che chiamiamo “erbacce”, sono di grande aiuto per cercare di adattarci al surriscaldamento del nostro pianeta e a tutti i devastanti effetti collaterali.

L’emergenza climatica in atto è così estrema da far parlare di «febbre del pianeta» e di «pianeta in fiamme». Non sono esagerazioni

In questa prospettiva drammatica, il noto scienziato e divulgatore Stefano Mancuso già qualche anno fa propose una soluzione molto concreta: piantare alberi per ridurre la CO₂: «Mille miliardi di alberi per salvarci il futuro».Naturalmente piantare alberi non basta e Mancuso, come tutti gli scienziati, lo sa bene; sa che non riusciremo mai ad adattarci al clima che cambia così rapidamente se non cambiamo subito il modo attuale di produrre e consumare energia basato sulle fonti fossili e inquinanti: carbone, petrolio e gas. Ormai lo sappiamo tutti: dobbiamo dismettere le fonti fossili e passare senza incertezze e ripensamenti  alle fonti pulite e rinnovabili, solare, eolico, ecc. A livello globale e nel luogo dove abitiamo. Il cambiamento riguarda i governanti ed i cittadini, ci riguarda come soggetto collettivo e come individui; tutti dobbiamo fare la nostra parte, tutti dobbiamo cambiare testa. Iniziare col piantare alberi è comunque un primo passo un concreto, un cambiamento nella giusta direzione.

Le piante producono ossigeno e sequestrano anidride carbonica, riducono l’inquinamento dell’aria, riducono il rischio idrogeologico, sono utili per l’alimentazione, per il legno e, non meno importante, soprattutto per i tanti che vivono in città, con  l’ombreggiamento riducono le alte temperature dei nostri quartieri.

Le ondate di calore in città non sono forse il problema più grave causato dalla emergenza  climatica ma sicuramente è tra quelli maggiormente avvertito dai cittadini.

Alla lettera sulla propria pelle.

L’altro giorno ho postato l’immaginetta che anche qui ripropongo che illustra molto efficacemente come l’ombra degli alberi può mitigare le temperature sempre più alte nelle nostre città sempre più cementificate. I nostri quartieri sono «isole di calore» dove la temperatura dell’asfalto può superare i 60°c, temperature che, per fortuna, l’ombra degli alberi riesce mediamente a ridurre del 3,5%. Chiunque di noi ha provato cosa vuol dire vivere per giorni e notti continuamente immersi in una «onda di calore» e basta dare un’occhiata a un qualsiasi giornale per sapere quanti, e quanto gravi, siano i danni per la salute, i malori, i malanni, le malattie e le morti, soprattutto tra i cittadini più fragili. Già solo i benefici della riduzione della temperatura urbana dovrebbero spingerci a piantare alberi nella nostra città. E se si raffrescano i quartieri si raffrescano anche le abitazioni permettendoci così di risparmiare l’energia dei condizionatori estivi che oramai consumano tanta energia e producono tanto inquinamento quanto il riscaldamento invernale. Il risparmio di energia è un altro dei tanti benefici che derivano dal piantare alberi. Più alberi meno condizionatori. Non è però che si possano piantare alberi a caso, come viene viene. Ci vuole l’albero giusto al posto giusto, tenendo nel giusto conto gli effetti negativi dell’inquinamento dell’aria che attacca le foglie, la poca terra per le radici, ecc. e l’albero va gestito correttamente senza eccessive potature, giusto il minimo per evitare il pericolo della caduta di rami e tronchi, e ci vuole un progetto iniziale, una attenta pianificazione ed una attenzione gestionale ed operativa”. Si tratta di progettare e mantenere vere e proprie foreste urbane una rete ecologica che collega alberature stradali, boschi, siepi, gruppi di alberi e singole piante che si trovano in aree urbane e periurbane e  che, nel tempo, potranno essere collegate alle foreste delle aree rurali, ai boschetti ripariali, alle foreste delle aree collinari e montane. 

Per vedere gli effetti sul clima in città occorrerà armarsi della giusta pazienza perché gli alberi hanno bisogno di tempo per crescere ma portano sicuramente grandi vantaggi nel corso del tempo. Un altro vantaggio è il costo relativamente contenuto degli investimenti iniziali soprattutto se paragonato all’investimento necessario, ad esempio,  alla riconversione ecologica di una  acciaieria medio grande come l’Acciaieria di Terni. Obiettivo che comunque la nostra città dovrà necessariamente darsi. Una volta piantati questi alberi bisognerà prendersene cura e lo si dovrà fare con le giuste competenze, scientifiche e tecniche, con  le giuste risorse, economiche e di personale, e con la giusta perseveranza amministrativa. Allo stesso tempo si dovrà proteggere il patrimonio di alberi esistenti, evitare tagli ingiustificati, proteggerli dalla speculazione edilizia e dagli incendi boschivi. Gli alberi possono essere nostri straordinari alleati per mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico e investire in alberi renderà anche economicamente, facendo risparmiare tante risorse future a  fronte di un investimento iniziale non fuori misura. C’è un progetto che prevede la messa a dimora in Italia di 60 milioni di nuovi alberi, in contesti di pianura e urbani. Potrebbe essere interessante per Terni darsi l’obiettivo della messa a dimora di 100.000 nuovi alberi.

Vivere in una città ricca di alberi significa vivere in un bel posto, con una buona qualità della vita, in buona salute mentale e fisica, e c’è anche chi ha verificato e quantificato che più alberi in un quartiere costituisce un miglioramento urbano che aumenta il valore delle case. Ma la cosa più importante è che piantare alberi rende visibile e concreto fin da subito che un cambiamento è possibile e desiderabile oltre che necessario.

di ​Andrea Liberati